domenica 30 ottobre 2011

Tanti auguri principessa!



Quando si è un po’ giù di corda, non c’è niente di meglio che preparare una bella torta di compleanno, specialmente se la festeggiata in questione è una bambina.
Ed è esattamente così che è andata la faccenda.
Stavo passeggiando per le vie del centro, tra il vociare dei turisti che trascinano i piedi sui sanpietrini levigati dal tempo e le edicole sacre a ogni angolo della strada, quando sento la borsa tremare tutta contro il braccio, e il mio cellulare (ahimè, anch’io ho ceduto al fascino della tecnologia) rompere la quiete annoiata di un pomeriggio romano.
Era la mamma di Giorgia, che tramite un’amica comune era venuta a sapere della mia passione per farina e zucchero, nonché per le sfide impossibili (o quasi). Sì, perché la piccola festeggiata è una bambina affetta da un’intolleranza a uova e latte; d’altronde chi di noi, ormai, non ha qualche piccolo problema con i cibi?
Io sorrido mentre lei mi spiega il tema della festa e le sue avventure con pasticcerie molto più autorevoli della mia modesta cucina, che si sono tirate indietro di fronte a queste piccole difficoltà. Sì, piccole, perché di fronte al sorriso che una festa ben riuscita può regalare a una bambina questi diventano dei dettagli trascurabili. Minuzie, se paragonate alla gioia di una piccola principessa che spegne le sue candeline su una torta che finalmente potrà mangiare anche lei, perciò accetto la sfida e torno di corsa a casa. Ho bisogno di progettare, di buttare giù qualche idea e un paio di varianti alle ricette delle classiche torte che girano per casa tra fogli word e pagine di vecchi quaderni di cucina, perciò mi armo di ricettari e matite colorate e in un paio di giorni io e la mamma della principessina ci accordiamo sull’aspetto della torta; forse non è shabby quanto avrei voluto, ma il compromesso raggiunto sembra ottimo.
“Bene”, mi dico quando quella stessa sera riappendo il telefono dopo la sua chiamata, “adesso non mi resta che dare sfogo alla fantasia”.


TORTA PRINCIPESSA
Ingredienti:
per la torta
230gr di farina bio
300gr di latte di soya bio
1 cucchiaino di miele d’acacia
35gr di cacao amaro del mercato equo e solidale
190gr di fruttosio
20gr di lievito naturale
aroma naturale di vaniglia
per la crema
2litri di latte di soya bio
165gr di farina bio
380gr di zucchero
50gr di maizena
scorza e succo di due arance non trattate
per la decorazione:
marshmallows fondant bianco e glicine
gelatina di albicocche
pennarelli alimentari

Preparazione:
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti solidi preventivamente setacciati (setacciate, mi raccomando, l’impasto ha bisogno di prendere aria), aggiungere l’aroma naturale di vaniglia e stemperare con il latte a filo leggermente intiepidito con il miele (la soya ha un sapore troppo forte per i miei gusti, ma forse solo perché sono abituata alla dolcezza del latte vaccino).

Mescolare con una frusta o con uno sbattitore elettrico per evitare la formazione di grumi (detesto le pepite di farina negli impasti!), aggiungere il lievito naturale e versare in una tortiera precedentemente infarinata.

Cuocere a 175° per 50 minuti (fate sempre la prova stecchino, ogni forno è una storia a sé!).

Bene, la prima parte è fatta…adesso passo alla crema!

Riunire in una pentola abbastanza capiente gli ingredienti secchi e versare al centro il succo delle arance, la scorza finemente grattugiata e 1 litro di latte freddo, incorporando delicatamente gli ingredienti.

A questo punto cuocere il composto a fiamma molto bassa mescolando continuamente, fino a quando il composto non sarà ben solido (più o meno come la ricotta vaccina). Una volta pronta, spegnere il fuoco e lasciare raffreddare la crema in un posto areato, e poi in frigorifero per tutta la notte.

Il giorno seguente diluire la crema con il latte restante, facendosi aiutare ancora una volta dal fidato sbattitore elettrico (i grumi sono sempre in agguato, perciò occorre molta pazienza e determinazione).

Ora che ho sia la torta che la crema (queste sono le dosi per un piccolo dolce, per la festa di Giorgia le quantità erano di gran lunga superiori!) non resta che comporre il dolce, perciò spalmo la torta di gelatina di albicocche diluita e la rivesto di marshmallow fondant, aggiungo un po’ di fantasia, tanto amore, una corona per la principessa della festa..et voilà, la torta è pronta!

Purtroppo non sono potuta rimanere alla festa per vedere il visino della piccola Giorgia illuminarsi di gioia per la festa meravigliosa organizzatale dalla mamma, ma sono sicura (e senza presunzione) che la “Torta principessa” ideata apposta per lei abbia saputo tenere la scena come una vera nobildonna!

sabato 15 ottobre 2011

Una dolce coccola d'autunno

















L’autuno ha qualcosa di magico, l’ho sempre sospettato.
In questa stagione la luce cambia, perde un po’ del calore dell’estate seppure rimane ancora forte e intensa, e gli alberi indossano il loro vestito più scintillante per il gran finale, in vista dei primi freddi.
L’aria, poi, diventa ogni giorno più frizzante; per le strade si sente il profumo dell’erba bagnata di rugiada, e quello terroso delle noci fresche che riempiono enormi ceste di vimini nei mercati chiassosi del sabato mattina. A far loro compagnia ci sono già le castagne, piccoline ma saporite, che preannunciano con quel particolare colorito le delizie di una stagione che emana un calore tutto particolare.
È vero, fateci caso; le giornate fredde, quando la sera fa buio presto e l’aria pungente graffia già la gola, non sono forse le migliori da trascorrere con i propri cari?
E che mi dite delle mattinate di ottobre, pigre e piene di un sole ancora forte nonostante le prime correnti polari…non sono le migliori per una bella colazione in famiglia, in compagnia di un bel dolce e una tazza di caffèllatte caldo?
Bè, se la pensate come me, allora bisogna subito correre a preparare un dolce antico, dall’inconfondibile sapore d’autunno. La casa vi sarà rionoscente per il tepore che scalderà le pareti, e chissà, magari qualcuno dei vostri vicini domattina potrebbe bussare alla vostra porta in cerca di un po’ di caffè extra…

TORTA DI PANE E MELE
Ingredienti:
450gr di pane integrale e farro raffermo
1 litro di latte
200gr di fruttosio
4 mele renette o golden
cannella in stecche e in polvere
aroma naturale di vaniglia

In una ciotola spezzettate il pane (io uso quello integrale spezzato con la farina di farro perché conferisce all’impasto quel tipico sapore di campagna che mi piace tanto, ma se non avete la possibilità di acquistarlo o prepararlo da voi va benissimo quello che avete nella dispensa) e versatevi il latte appena intiepidito cui avrete aggiunto un paio di stecche di cannella. 

Mescolate un po’ per far idratare ogni bocconcino e lasciate riposare, approfittandone per accendere il forno a 180° e mettere a tacere gli spifferi gelidi che arrivano dalla finestra (non so la vostra, ma la mia piccola cucina ne è piena). 

Trascorsa una mezz’oretta abbondante (per i dolci autunnali ci vuole tempo…magari finite quel romanzo che avete lasciato in sospeso sul comodino, il dolce ve ne sarà grato!) aggiungete al composto di latte e pane il fruttosio, le mele tagliate a tocchetti, un cucchiaino di aroma di vaniglia e se vi piace un bicchierino di liquore a vostra scelta. 

Togliete le stecche di cannella e foderate una tortiera a cerchio apribile da 24 cm di diametro con della carta forno bagnata e strizzata, oppure imburrate e infarinate lo stampo. Date un ultimo tocco di colore al dolce con una spolverata di fruttosio e cannella in polvere, e cuocete per un’oretta abbondante.

Buon fine settimana a tutti!


sabato 8 ottobre 2011

Metti un pomeriggio piovoso e un tè con un’amica…

























Quando diluvia e fa freddo che non ci sia niente di meglio che dividere un tè caldo e qualche segreto con le amiche è una gran bella verità. Peccato però che gli impegni quotidiani rendano il compito alquanto arduo, e che quindi il fine settimana ci si ritrovi sempre a correre tra i fari bagnati delle auto impazienti di tornarsene nella loro stalla di mattoni tra i pilastri di qualche palazzo a dodici piani, tenendo in bilico decine di buste della spesa e pacchetti di ogni genere.
Sì, perché anche se sono una donna cresciuta tra le fauci del traffico e sempre in lotta con le lancette dell’orologio non dimentico mai il tepore di un pomeriggio piovoso e di una lunga chiacchierata con un’amica che non si sente da tempo, una di quelle sedute infinite guarnite da tartufi e biscotti, anche se viste le distanze imposte dalla città l’appuntamento pomeridiano del sabato diventa inevitabilmente telefonico.
E così, sempre tenendo sott’occhio l’orologio in attesa di sentire il telefono squillare dal soggiorno, ho deciso di prendermela comoda almeno per un pomeriggio e prepararmi una coccola da accompagnare al mio tè preferito. Quello alla mandorla, tanto per cambiare.

BISCOTTI SPEZIATI ALLE MANDORLE
Ingredienti:
200gr di mandorle
180gr di fruttosio
150gr di farina integrale
liquore Strega
aroma naturale di vaniglia
latte
cannella
noce moscata

Sbollentate e spellate le mandorle strofinandole con un canovaccio (attenzione a non scottarvi, le mandorle potrebbero avercela con voi per averle gettate nell’acqua bollente!), prendetene una decina che farete tostare in forno caldo per qualche minuto e tagliatele a lamelle sottili.

Pestate le mandorle rimanenti con il fruttosio (lo so, si potrebbe sostituire con lo zucchero semolato, ma preferisco peccare con leggerezza) e aggiungervi una generosa spolverata di noce moscata e di cannella (doppia dose di cannella per me, ma il mio è un amore folle per questi deliziosi legnetti profumati che metto persino nei cassetti, e che a Natale semino per tutta la casa). 

Aggiungete la farina integrale e versate un po’ di Strega, un cucchiaio raso da tè di aroma naturale di vaniglia (che sia naturale davvero, non in fialetta!), e qualche goccia di latte fino a rendere l’impasto compatto e omogeneo.

Ora formate dei piccoli cilindretti con l’impasto e sistemateli in teglia, quindi appiattiteli un po’ con la punta delle dita e conficcatevi qualche lamella delle mandorle che avrete tenuto da parte.

Infornate a 200° e cuocete per 20-25 minuti.

Mentre i biscotti si raffreddano preparate il vostro tè preferito, accendete la lampada da lettura accanto alla vostra poltrona (che sia la vostra, non quella in multiproprietà con vostro marito o con il micio di casa!) e se fuori piove rispolverate il plaid a scacchi che ad aprile avete rinchiuso nell’armadio.
Una volta preparato il vostro piccolo angolo privato sistemate i biscotti ancora tiepidi su un piattino e portateli con voi in soggiorno insieme alla teiera; il telefono squillerà non appena avrete riempito la tazza, potete metterci la mano sul fuoco.
Adesso perciò non vi resta che deliziarvi con le vostre piccole prelibatezze e la voce allegra di quella vecchia amica che non sentite da una vita. I biscotti gustati in compagnia vi sembreranno ancora più buoni, fidatevi di me.


Con questi gustosi biscottini partecipo al contest del blog "L'ora del tea"




http://oradeltea.blogspot.com/2011/09/lora-del-teail-contest.html

E poi a questo, se volete partecipare al contest di "Cucino io":

Create your own banner at mybannermaker.com!

http://cucinoio2010.blogspot.com/2011/09/te-verde-e-pasticcini-contest.html

E anche a questo:





http://www.bperbiscotto.com/2011/09/b-per-bonet-e-la-mia-prima-raccolta.html

domenica 2 ottobre 2011

Benvenuti!

Profumo di Mandorla è un’idea, l’io narrante dell’avventura culinaria intrapresa da due pazze  sorelle romane con la passione della cucina, che amano condividere i loro piccoli esperimenti gastronomici con tutti gli amanti della dolcezza.
Profumo di Mandorla è una donna affascinata da quelle storie di farina e zucchero raccontate dalle nostre nonne, che ogni giorno reinventa a modo suo. Sì, perché lei è una donna che sogna una casetta con le persiane azzurre in Provenza e che invece è costretta a vivere nel cemento nella grande città. Ma non per questo si arrende, al contrario; gira per le vie della capitale in cerca di piccole ricercatezze, dalle eccellenze locali al prodotto del mercato equo e solidale, sino a lasciarsi affascinare dalle più note prelibatezze biologiche.
Tutto per rendere reale il sogno di una vita in stile shabby chic: un tavolino in ferro battuto bianco, il servizio da tè inglese della nonna, le rose schiuse in giardino e gli immancabili biscottini al burro a rendere un sonnacchioso pomeriggio di fine estate indimenticabile.  
Profumo di Mandorla è tutto questo, ed è pronta a deliziare i suoi ospiti offrendo loro le sue tentazioni casalinghe…ovviamente con un tocco shabby chic!