Oggi niente ricette.
Per una volta non si
pasticcia. Almeno non con gli ingredienti convenzionali.
Oggi voglio parlare di
colori, pennelli e legno. Tanto legno grezzo, ruvide tavole di abete da
trasformare in sogni a colori.
Tempo fa, molto più di
quanto non mi sia consentito ricordare, stavo passeggiando spensierata per le
strade della mia città; si avvicinava il Natale, allora come adesso. Nell’aria
si respirava già il profumo della legna che arde nei camini, quella delle torte
di mele e cannella che cuociono nelle tortiere di alluminio comprate sui banchi
dei mercati, quando dalla minuscola fessura fra il cappello e la sciarpa di
lana vidi una rivista occhieggiare dalle vetrine decorate dell’edicola al
centro della piazza.
La copertina ritraeva il
calore di un camino incorniciato da deliziose calze di stoffa avorio e rossa
intrecciate a rami di pino, e una cascata di candele tortili a scaldare
l’atmosfera rilassata di una serata invernale. Il profilo curvo di una sedia a
dondolo faceva capolino in un angolo, e in un altro se ne stavano ribelli sul
pavimento come biglie colorate gomitoli di lana rossa.
Era solo un’immagine,
niente di più che un set ben allestito dalle mani sapienti del fotografo,
eppure non potrò mai dimenticarlo.
E così è iniziato il mio
sodalizio artistico, quasi per gioco. Da allora ho cominciato a frugare per i
mercatini d’antiquariato, fra le cianfrusaglie stipate nei minuscoli spazi dei
rigattieri, ma soprattutto iniziando a frequentare negozi di bricolage, da cui
sino ad allora mi ero sempre tenuta ben alla larga. Martelli e seghetti non
hanno mai fatto per me, nemmeno quando ero un’adolescente (e Dio solo sa come
siamo volubili e maschiacci da ragazze!) ma questa è tutta un’altra storia. Non
si tratta di riprodurre circuiti elettrici, ma di raccontare attraverso i miei
pennelli un sogno, lo stesso che ho vissuto quando i miei occhi lanosi hanno
incrociato quella rivista.
Da quel pomeriggio
invernale sono trascorsi anni, centinaia di giorni in cui le mie mani hanno
plasmato profili di malinconici pupazzi di neve e allegri Santa Claus. Ho
dipinto centinaia di guance e nasi arrossati dal gelo, ma l’amore per loro no,
quello non è mai scemato. Nemmeno un po’.
E dalle mie mani, seppure
un po’ sporche di vernice, è nata una piccola collezione di oggetti natalizi,
piccole creazioni nate per scaldare il cuore di chi vorrà accoglierle nelle
proprie case e regalarle alle persone più care.
Quelle cui il Natale è
dedicato. Quelle più vicine al cuore.